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Monthly Archives: settembre 2015

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Un invito per due nuovi eventi in cui sarò presente con i miei libri il 9 e il 16 ottobre, saranno entrambi dei festival cui ho l’onore di partecipare insieme a molti altri artisti:

Il 9 ottobre, a partire dalle 21, con Homo homini virus, per una breve presentazione, durante il X Festival del Cineteatro organizzato da Antonio Bilo Canella e Alessia D’Errigo, insieme ad alcuni tra i più grandi artisti, registi, scrittori, musicisti e attori di Roma!

PROGRAMMA:

9 OTTOBRE ore 21.00

mostra personale dell’artista Mariarita Renatti
21.00 | Presentazione Festival
21.10 | Teaser della webserie “Cloni” produzione CineTeatro, presentazione a cura del regista Federico Greco
21.20 | video clip del film “Sonderkommando “ regia di Nicola Ragone
21.30 I Ilaria Palomba presenta “Homo homini virus”, con lettura di Antonio Bilo Canella
21.40 | ENEIDE ROOM 1 – Spettacolo di Performazione (totale improvvisazione) con Antonio Bilo Canella (performer), Alessia D’Errigo (performer), Andrea Camerini (musicista, cantante, performer)
22.00 | “Anatema” spettacolo teatrale con Giulia Pomarici, Mimosa Maniaci, Giacomo di Biasio, Francesco Sisto, Gloria Iaia, Lorenzo Continenza, Giacomo Colavito

10 OTTOBRE ore 21.00

mostra personale dell’artista Mariarita Renatti
21.15 | Presentazione Festival
21.30 | primo episodio della webserie “Spread Zero” produzione CineTeatro, presentazione a cura del regista Federico Greco.
21.50 | trailer del film documentario “Fatti Corsari” regia di Stefano Petti e Alberto Testone
22.10 | lettura poetica di e con Luigia Sorrentino + Performazione (totale improvvisazione) con Antonio Bilo Canella (performer), Alessia D’Errigo (performer), Roberto Bellatalla (contrabbasso)
22.40 | lettura de “l’Elogio del fuoco” di Biancamaria Frabotta dal libro “Quartetto per masse e voce sola” + Performazione (totale improvvisazione) con Antonio Bilo Canella (performer), Alessia D’Errigo (performer), Giulia Pomarici (music improvisation), Roberto Bellatalla (contrabbasso)
– 23.10 | “Dido on my mind” spettacolo di danza contemporanea a cura di Tessa Gibran
– 23. 30 | ENEIDE ROOM 2 Spettacolo di Performazione (totale improvvisazione) con Antonio Bilo Canella (performer) e Marta Aemeth (musicista e compositrice elettronica)

11 OTTOBRE ore 21.00

mostra personale dell’artista Mariarita Renatti
21.15 | Presentazione del Festival
21.30 | trailer di “E.N.D. the movie” co-produzione CineTeatro, presentazione a cura del regista Federico Greco.
21.50 | “Non pervenuta” con l’attrice Stella Novari
22.00 | ENEIDE ROOM 3 Spettacolo di Performazione (improvvisazione totale) con Antonio Bilo Canella (performer) Maria Borgese (danzatrice e performer), Giovanni Greco (performer), Giulia Pomarici (music improvvisation)
22.40 | “Canto per un Dio bambina” spettacolo di teatro, regia Alessia D’Errigo con Angela Botta, Emanuela Bianchi, Vidi Kadiu, Silvia Saccomanno, Andrea Sciorio
23.30 | ENEIDE ROOM 4 Spettacolo di Performazione (improvvisazione totale) con Antonio Bilo Canella (performer), Alessia D’Errigo (performer), Andrea Camerini (musicista, cantante, performer)

INGRESSO GRATUITO – tessera nuovi soci 4 euro
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA:
339-2601057 visionivisioni@gmail.com
presso il CineTeatro via Valsolda 177 (Montesacro RM)
http://www.cineteatro.it

https://www.facebook.com/events/1673620962860596/

cinefestival

Il 16 ottobre, a partire dalle 17, con Fatti male e Homo homini virus per il Festival Di_Segni, dal nome del saggio di Filosofia, Scena, Arte e Psicanalisi, di Demis Sorbini, cui una sezione è dedicata a Fatti male. Di seguito il programma:

DEMIS SOBRINI VI INVITA AL FESTIVAL “DI SEGNI TLAB”
CINE DETOUR – VIA URBANA 107 (Metro Cavour) – ROMA

-PRESENTAZIONE LIBRO ARTISTICO-SCIENTIFICO
“DI SEGNI – Precipitazioni e Recuperi”
Per Filosofia Scena Arte Psicanalisi

Il progetto artistico e scientifico sarà mostrato attraverso una serie di interventi teatrali, cinematografici, letterari, degli artisti contenuti nel libro..

PROGRAMMA:
ORE 17-18 PRESENTAZIONE LIBRO DEMIS SOBRINI
ORE 18 INTERVENTI:
-LUCHETTI, ARONADIO,VERONESI,
LORUSSO, LEIN, BUONANNO (intro Saggi)
ORE 18.20 ILARIA PALOMBA
ORE 18.40 ANGELICA PEDATELLA
ORE 19.00 ANDREA CONTICELLI
ORE 19.20 VITTORIO AMENTA
ORE 19.40 SALVATORE METASTASIO/GIULIA MORGANI
ORE 20.00 STEFANIA VISCONTI
ORE 20.20: MARIAELENA MASETTI ZANNINI

ORE 20.40 REPERTORIO TLAB – DEMIS SOBRINI
(Trilogia Libri e Films)

ORE 21.30 ANTONIO BILO CANELLA
ORE 21.50 MARCO FIORAMANTI
ORE 22.10 MICHELA ZANARELLA
ORE 22.30 NOEMI SERRACINI
ORE 22.50 ANDREA COSENTINO
ORE 23.10 DOPPIOSENSO UNICO

chiusura festival
INGRESSO LIBERO

https://www.facebook.com/events/1631071663816477/

di_segni

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Il tempo si spacca sui corpi, il mio e il tuo, un ritratto d’adolescenza e la morte così vicina, così lontana. Ci piaceva sentirci parte di un tutto organico e io ti spingevo i piedi contro la parete, volevo fossi la mia verità, piccola, da stringerti tutta tra le mani, una vita minuta. Avrei voluto. Vieni qui, non scappare. Ti piacevano quei pomeriggi, l’una nel corpo dell’altra, specchiarci, con la scusa di danzare, quante invenzioni per sottrarci. C’era una luna grande, occhio bianco sulla terra. Mia madre ti diceva di andar via. È tardi, ma i tuoi genitori non dicono nulla? E poi chiudevo a chiave e tu a chiave dentro di me. Premevo sullo sterno, così in basso. Avevi l’odore delle foglie e ce ne stavamo immobili in improbabili posizioni yoga, le mani e le labbra, sempre a un passo dal farlo accadere. Ti costringevo a resistere al dolore e scivolavo su di te, scivolavo, leggera, lasciandoti sentire il suono del fiato, a occhi chiusi. Quella stanza, il cielo in una stanza, ogni giorno, il parquet e la grande finestra in vetro e legno, un triangolo isoscele, lo specchio era una spada. Due corpi. Il mio cedeva, era per via delle pillole, debordava. Il tuo era così piccolo, una libellula, libellula sul lago, io t’immaginavo, in quelle notti di occhio di luna, t’immaginavo planare sulle acque, libellula o falena. Eri piccola e negli occhi nascondevi l’odore di una colpa. Resta con me, non andar via. E a notte fonda nello stesso letto, le mani serrate e le labbra mie sul collo, restavi ferma. Sapevo che avresti finto di dormire. Restavi immobile, ti serravo le labbra, in silenzio, tutto avveniva come in un rito pagano sacro e osceno.

Al mattino non volevi parlarmi, sentivamo bussare. Quante volte vi ho detto di non chiudervi a chiave? E poi sarebbe uscita, era ovvio. Non facevi alcun cenno per spiegarmi, soltanto il tuo odore di strada e campagna scivolava via con te. A scuola non ci andavi, nessuno ad accompagnarti. E io dovevo invece, qualcuno mi aspettava sul ciglio al mattino. Il corpo diviso, non sapevo muovere le labbra, non sapevo più dirmi e quanto mi sentivo minuta in un corpo gigante. Ma tornavano quei pomeriggi e le notti con quella luna. Prima un occhio. Poi mezzo. Soltanto le ciglia. Aspettavo l’imbrunire, la guerra dei rossi e dei viola, fino al buio iniettato di stelle. Quel buio abitato dagli specchi. Guardati allo specchio. E c’eri tu. Guardati. Guardati ancora. Al posto del volto mio, il tuo. Ogni volta, due volte, identico, così stavamo bene, nello stesso corpo, senza morire mai.

Arrivò la sera senza luna. Quella sera ti aspettavo, le smorfie allo specchio, i passi di danza, mi guardavo mille volte piroettare e tu nella stanza del parquet senza mobili non arrivavi mai. Lungo le scale il rumore delle scarpe da ginnastica, troppi passi, non eri sola. Mia madre ti aveva lasciata passare e dunque ti vidi e non mi trovai. Le mani tue in quelle di un altro essere, aveva modi forzatamente garbati, parlava un italiano perfetto e portava gli occhiali. Voglio presentarti A. Come non vi fossi mai stata. Lì poi la sua mano aveva la presa di un paguro. Mi ritrassi, strisciai lungo la parete vischiosa, ruvida, le unghie, lì sopra, il rumore di una forchetta. Io e te siamo una cosa sola. Non oggi, dicevi, non più, sono grande adesso. E sentivo dall’altra stanza come un sospiro. Infilavo le unghie, le facevo scivolare, mi graffiavo. Ero una parete, nient’altro che un muro. Eri l’unica e ora nessuno. Passi marziali risalivano le scale. Tu e A. vi voltaste in sincrono. Mia madre aveva in mano un grande orologio, lo affisse nella stanza, il rintocco delle lancette scandiva i secondi.

Non potevo dormire, quel rumore, quel rintocco, scandiva il mio tempo. Così, la notte, mi alzavo e la stanza con il parquet, al buio, senza luna, non era una stanza. Era un varco, un portale e dentro gli specchi non vedevo alcun volto. Li spaccavo, gli specchi. Mi ferivo con i vetri e dentro quel varco avevo mille volti e mille anni. In ogni frammento di vetro ero un’altra. In uno dei tanti avevo il corpo tuo. Senza fiato. Senza ombra. Senza tempo. Saremmo state insieme, ora, per sempre.

… sul Mag O…

© i. p.